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Castello Di Neive - Vino Uve Stramature Passito Ml. 500 Divine Golosità Toscane
  • Castello Di Neive - Vino Uve Stramature Passito Ml. 500 Divine Golosità Toscane

Ideale con

Formaggi Erborinati

Dessert

Carni Bianche

Castello Di Neive - Vino Uve Stramature Passito Ml. 500

Cantina Castello di Neive

23,00 €
18,90 € Risparmia 18%
Quantità
Prodotto non disponibile

Caratteristiche

Denominazione
Vino Passito
Formato
Ml. 500
Corpo
Di corpo
Passaggio in botte
0-12

I fratelli Stupino - Anna, Giulio, Italo e Piera - sono i proprietari del Castello e di circa 60 ettari di terreni in Neive. Sono tutti nati a Neive come pure i genitori, i nonni ed i bisnonni .La storia dell'azienda ha inizio quando loro padre, Giacomo, comincia a mettere a frutto la sua esperienza di geometra e grande conoscitore dell'area e ad acquisire, ove possibile, terreni e vigne nelle posizioni migliori.
Nelle piccole cantine della vecchia casa degli Stupino inizia così la prima produzione di vino per consumo domestico e per la vendita sfuso. Messoirano, Montebertotto, Basarin, Valtorta, I Cortini: il numero delle cascine e delle vigne acquistate da Giacomo cresce e così anche la produzione. Ed è così che nel 1964 viene acquisito il castello con le sue spaziose cantine e con le cascine Santo Stefano e Marcorino, oltre ad altri terreni già del conte Guido Riccardi Candiani. E' questa la svolta che spinge ad organizzare la cantina, a ristrutturare le vigne lasciate a gerbido dal vecchio proprietario, a produrre vino con sistemi moderni.
Alla morte di Giacomo, nel 1970, Giulio ed Italo curano la trasformazione da mezzadria a conduzione diretta dei beni, con il prezioso ausilio di Talin Brunettini, abile cantiniere e conoscitore delle tecniche agronomiche. Inizia quindi il primo imbottigliamento e l'introduzione dei vini del Castello di Neive nel mondo. Nel 1978 un altro grande traguardo: grazie alla collaborazione tra Italo e alcuni grandi personaggi della Facoltà di Agraria di Torino - i professori Italo Eynard ed Annibale Gandini - inizia l'impianto di selezione clonale sull'Arneis, uva abbandonata e pressochè sconosciuta, della cui riscoperta il Castello di Neive ha giocato un ruolo centrale.
Negli ultimi anni Italo si è impegnato in modo diretto e totale nella conduzione dell'azienda con il marchio "Castello di Neive Azienda Agricola": un impegno che pare seguire una premonizione che traspare dalla vecchia foto (anteguerra!) in cui il nonno Mentore gli mostra un grappolo d'uva. Lo sviluppo dei mercati, specialmente esteri, ha resa necessaria la trasformazione di tutte le uve dei nostri vigneti Le pur spaziose cantine del castello non sono più state in grado di permettere tale operazione e quindi abbiamo deciso, nella primavera del 2012, di trasferire le operazioni di produzione e quindi i macchinari e le vasche di acciaio inox in una nuova struttura tecnica - Cantina 2 - con un razionale lay-out, concentrando nelle cantine del castello tutte le botti in legno grandi e piccole per l'invechiamento dei vini.
Previa una drastica ristrutturazione ed il rifacimento degli impianti di servizio.

VIGNETI

I fratelli Stupino sono proprietari di 60 ettari di terreni, tutti nel comune di Neive, nell'area delle Langhe. Di questi, 26 ettari sono destinati alla coltivazione di uve.
Tutta la produzione vinicola, circa 12.000 casse all'anno, viene ottenuta dalle uve di proprietà.

CANTINA

Cantina del Castello
Come già accennato presentando il Castello, le cantine hanno una volumetria notevole denotante l'intenzione dei progettisti di ottenere le migliori possibilità di impiego per la produzione del vino. Sono a livelli diversi, seguendo l'andamento della collina su cui poggiano. La cantina al livello superiore ha volte con altezza sui 3,5-4 metri e presenta una interessante appendice: un infernotto che si inoltra sotto la collina e le case di Neive, con una lunghezza di circa 33 metri. Era la dispensa della casa. In esso veniva ammassata la neve in inverno e venivano conservate carni, uova, formaggi, salumi ed anche le bottiglie di Nebbiolo che, a quel tempo e prima dell'avvento dell'enologo Louis Oudart, era un vino dolce, frizzante e quindi instabile nelle stagioni calde. Vista la ridotta escursione termica lungo l'anno, decidemmo di utilizzare questo infernotto per la fermentazione in bottiglia dello spumante Metodo Classico. Di qui l'impianto di vigneti di pinot nero e l'inizio della produzione dello spumante Metodo Classico con la vendemmia 1995. Al livello inferiore c'è una corte dove sono conservati una rara e grande stadera che serviva a pesare i carri d'uva e di vino, in entrata ed uscita ed un torchio con un originale e tecnicamente avanzato sistema di tiro della barra, con un fondo in pietra monolitico da noi utilizzato sino all'avvento delle presse tipo Vaslin e poi Bucker. Questi due 'pezzi da antiquariato' furono installati dall'enologo Louis Oudart durante il suo periodo di consulenza presso i Conti di Castelborgo. La cantina a questo livello ha un'altezza di 4,5 metri, notevole per il tempo in cui è stata costruita. Nei vari locali di questa cantina sono poste le botti da 33-37 ettolitri, costruite con rovere di Allier, per l'invecchiamento e l'evoluzione dei vari Barbareschi e le barrique che utilizziamo per l'evoluzione della Barbera Superiore, del Pinot Nero e dell'Albarossa. Nel 1996, durante i lavori per la sostituzione delle vasche in cemento, costruite sul posto, scoprimmo un altro 'infernotto', scavato nel tufo e che probabilmente era una stalla per piccoli animali, pecore e capre, facente parte del complesso sul quale venne costruito nel 1700 il castello. Il locale venne chiuso con un muro per evitare spiacevoli odori per la cantina. E chiuso rimase per 300 anni?

CANTINA 2

Come accennato in precedenza, nella primavera del 2012 abbiamo iniziato la sistemazione della nuova cantina tecnica in Corso Romano Scagliola, sempre a Neive, in una struttura con un ottimo taglio termico. Le ampie campate 26 metri hanno permesso la ripartizione dei vari locali secondo un razionale lay-out per ottimizzare le operazioni di pigiatura, fermentazione, controllo delle temperature, stoccaggio dei vini, imbottigliamento, lavaggio delle bottiglie ed etichettaggio. Inoltre un ampio locale a temperatura controllata permette il mantenimento anche per lungo tempo delle bottiglie piene, specialmente dei vari Barbaresco.A tempo di record, il 17 agosto 2012 abbiamo potuto iniziare la vendemmia del pinot nero per il Metodo Classico, con soddisfazione di Italo e Claudio.

2783/1

Scheda tecnica

Denominazione
Vino Passito
Biologico
No
Formato
Ml. 500
Gradazione
13,5%
Corpo
Di corpo
Maturazione
In botte 9 mesi almeno in barriques con frequenti battonages per mantenere in sospensione i lieviti e favorire la maturazione aromatica del vino. In bottiglia 9 mesi nelle nostre cantine.
Passaggio in botte
0-12
Colore
Giallo paglierino dorato molto vivo ed invitante
Profumo
E' un’esplosione di frutti più o meno appassiti, con confettura e miele leggermente speziati; in particolare evidenza l’albicocca, la pera ed il fico
Aromi
Erbaceo, Floreale, Fruttato, Speziato
Sapore
Gusto gli zuccheri e l’alcool sono in perfetto equilibrio con l’acidità e la struttura tannica; si ha così un prodotto strutturato, caldo, armonico ed invitante.
Temperatura
12°-14° C.
Contiene solfiti
Si
Zona
Piemonte
Abbinamenti
Fegato Grasso D'Oca, Formaggi Erborinati, Pasticceria Secca, Torrone, Vino Da Meditazione, Dessert
Ideale con
Carni Bianche, Formaggi Erborinati, Dessert
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Cantina

continua

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