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Premi e riconoscimenti
Ideale con
Primi di terra
Carni Rosse
Formaggi Stagionati
Dessert
Matteo Correggia - Roche D'Ampsej 2003 Ml. 750
Cantina Matteo Correggia
Caratteristiche
Quando nel 1985 Matteo Correggia ereditò l’azienda agricola di famiglia, il boom della viticultura è lontano e alla sinistra del fiume Tanaro si coltivano frutta e ortaggi, accanto alle viti da cui si ricavavano vini destinati a pochi intimi.
Matteo era un giovane agricoltore appassionato che decise che il suo progetto era semplice e per questo non vi avrebbe rinunciato: fare, non solo produrre, vini da ricordare.
Non fu una scelta facile perché fare qualità assoluta in una terra ancora sottovalutata, perché incompresa, a molti sembrò una velleitaria presunzione.
La realtà era dura, i pregiudizi numerosi. Matteo lasciò fuori dalla porta chi diceva che il Roero non poteva dare grandi vini e chi condannava le nuove tecniche.
Quando il destino ha privato la sua famiglia e il Roero di Matteo, egli aveva gia completato la sua nuova cantina, raggiunto riconoscimenti internazionali, conosciuto i piu grandi produttori del mondo e, al tempo stesso, mantenute salde le radici nella propria terra.
L’identificazione tra Matteo e il territorio è scritta nelle stelle. Nel 2000, Roero è stato il nome dato all’asteroide n. 8075, scoperto dall’americano Bowel:
un piccolo corpo roccioso del diametro di 15 km, con un’orbita molto simile a quella di un altro asteroide, il n. 13917, intitolato a Matteo. Il Roero e Matteo Correggia, così, per sempre insieme, solcano il firmamento, continuando ad incrociare i propri destini.
Il Roero
Può sembrare curioso, ma il Roero, nel sud del Piemonte, deve la propria vocazione al mare e al fiume Tanaro. Milioni di anni fa, l’acqua salata arrivava a lambire le Alpi, prima di ritirarsi progressivamente lasciando enormi depositi di sabbie, inframmezzati da marne compatte e impermeabili con tutto il loro carico di fossili. Quelli che erano stati fondali divennero pianure e valli.
Nonostante la vicinanza, quindi, il Roero è geologicamente più giovane delle Langhe e certamente non sarebbe lo stesso senza il fiume Tanaro che duecentomila anni fa deviò dal suo corso originario e irruppe nelle terre basse a sud.
Quella gigantesca alluvione avrebbe scavato le Rocche, il profondo canyon che corre da Bra a Montà, lungo una linea di 12 km. Uno straordinario spaccato di storie geologiche, di habitat naturali unici e di baratri vertiginosi, che mettono a nudo la composizione di queste terre.
Il fato, il mare e il Tanaro, ma anche milioni di anni di erosione da parte degli agenti atmosferici hanno dato al Roero una varietà straordinaria di microclimi e suoli, con la costante della prevalenza di sabbie.
La geologia spiega le sfumature che si incontrano nel Roero anche quando si comparano vini prodotti a partire dai medesimi vitigni. Perché l’unica cosa che questa terra non può dare è una rassicurante omogeneità ai vini che se ne traggono: ognuno è unico e può diventare straordinario.
VIGNE
Oggi, l’Azienda Agricola Matteo Correggia, con le uve prodotte da 20 ettari di vigneti condotti direttamente, produce un’ampia gamma di vini.
Naturalmente, i vini sono figli dei suoli ove le viti affondano le proprie radici: suoli sabbiosi, poveri di argilla e di limo ma ricchi di sali minerali e pertanto estremamente adatti a produrre vini eleganti e complessi con bouquets ricchi e raffinati.
Dai terreni esposti a sud,tra Santo Stefano Roero e Canale, vengono i grappoli di nebbiolo e barbera da cui si ricavano La Val dei Preti e Marun, mentre sono i pendii più freschi a dar corpo al frutto dell’arneis e del brachetto. La ripida e grande vigna affacciata sulle Rocche incontaminate regala al Roero Riserva Ròche d’Ampsèj profondità e ricchezza.
Infine, accanto ai vini tradizionali si collocano le sfide che vedono l’azienda cercare nuove strade partendo dal sauvignon blanc o dai grandi vitigni rossi internazionali.
La vinificazione avviene in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, mentre l’affinamento ha luogo negli ampi spazi ricavati sotto la collina, a contatto con le millenarie marne ricche di fossili, che danno l’umidità e la quiete necessarie a coronare il lavoro in vigna e in cantina.
Qui i legni e fusti sono selezionati in funzione dei vini che sono destinati a ospitare, con un ricambio graduale, frutto di una pratica ventennale.
Le etichette, fedeli alla tradizione, riproducono i dolci declivi vitati dipinti da Coco Cano, baciati dal sole caldo del Roero.
Scheda tecnica
- Denominazione
- Roero DOCG
- Biologico
- No
- Annata
- 2003
- Formato
- Ml. 750
- Gradazione
- 14,5%
- Corpo
- Robusto
- Maturazione
- 20-22 mesi in legno, si affina in bottiglia: 12 mesi.
- Passaggio in botte
- 18-24
- Colore
- Rosso rubino intenso, con riflessi granato
- Profumo
- Note finissime e delicate di rosa, viola e ciclamino, di mirtillo e mora, di cannella e pepe
- Aromi
- Floreale, Fruttato, Speziato, Tostato
- Sapore
- Morbido e pieno, dotato di una trama tannica nobile e finissima, succoso e persistente
- Temperatura
- 16°-18° C.
- Uvaggi
- Nebbiolo
- Descrizione uvaggio
- Nebbiolo 100%
- Contiene solfiti
- Si
- Zona
- Piemonte
- Abbinamenti
- Primi Piatti Con Sugo, Agnolotti, Arrosti, Brasati, Carne Rossa In Umido, Carni Rossa Al Forno, Carni Rosse, Formaggi Stagionati, Selvaggina, Tajarin, Vino Da Meditazione
- Ideale con
- Primi di terra, Carni Rosse, Formaggi Stagionati, Dessert
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