

Carni Rosse
Per molti aspetti, i vini prodotti da Elia Palazzesi a Collelceto esprimono le caratteristiche che si associano alla produzione vitivinicola di Montalcino. Prima di tutto, l'autorità del Sangiovese Grosso. Ma anche una complessità di struttura e aromi che molto devono a terreni che variano in maniera significativa persino all'interno dello stesso vigneto, e al clima relativamente secco, che passa da inverni alle volte rigide ad estati decisamente calde.
Tuttavia, Collelceto si differenzia dalle altre aziende della zona per la sua storia. E questa, a sua volta, è legata alla sua singolare ubicazione. Quando, ai primi del '900, la famiglia Palazzesi acquistò una proprietà a sudovest di Montalcino, lo storico paese posto su un colle sovrastante la Val d'Orcia non aveva ancora alcuna nomea per il vino. Anzi, chi riusciva ad affrancarsi dalla povertà rurale lo faceva coltivando cereali e allevando bestiame. Il vino si faceva, certo, ma solo per il consumo famigliare.
Per l'agricoltura che intendeva sviluppare, il bisnonno di Elia aveva individuato terreni ricchi di argilla, di sabbia e scheletro, a una certa distanza dal paese, a circa 150-180 metri sopra il livello del mare. La tenuta si apriva su una larga gola del fiume Ombrone, veicolo del vento temperato che soffiava dalla costa. Alle spalle, una catena di colline boscose abbracciava i campi previsti per le coltivazioni, offrendo protezione dalle intemperie.
A quasi cent'anni da quell'iniziale impresa agricola, Elia ha intuito che i fattori naturali individuati dal bisnonno promettevano bene anche per la viticultura, per di più a regime biologico. Già nel 1985 il padre aveva piantato 2 ettari di vigna, e tra il 1997 e il 2000 Elia ne ha aggiunto altri 5. Elia Palazzesi a cavallo nel vigneto
Scheda tecnica
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